Grandi maestri del Novecento, si avvicendano a nuove voci. Il viaggio nell'arte torinese ci conduce dalle gallerie più consolidate come Mazzoleni o Giorgio Persano, alle più giovani e sperimentali come A Pick Gallery, da Jannis Kounellis e Anna Boghiguian fino a Rebecca Moccia e la giovanissima Ryan Cosbert.
Cura dell’uomo. Cura del pianeta. È questo il fil rouge della trentesima edizione di Artissima, ma anche di altre iniziative virtuose come Flashback. Se spostiamo lo sguardo al di fuori delle vetrate dell'Oval Lingotto, captiamo il tema della cura rispecchiarsi a più riprese negli spazi delle gallerie d'arte che animano le strade di Torino. Per questo la nostra guida per le strade torinesi, da Franco Noero a Quartz Studio.
Galleria Umberto Benappi
Kounellis/Nitsch – The Theatral Moment
La potenza dell'arte, si rivela a noi attraverso trasformazioni e catarsi, una drammaticità intrisa di significati. Protagonisti di questo eterno mutare sono Jannis Kounellis (1936-2017) ed Hermann Nitsch (1938-2022), in mostra da Umberto Benappi in The Theatral Moment. Nitsch materializza l'esperienza umana in modo immediato, coinvolgendo gli spettatori in un dramma esistenziale che esplora le complesse sfaccettature dell'umanità attraverso simboli e rituali multiculturali.
Mazzoleni
Agostino Bonalumi – Il teatro delle forze
Rebecca Moccia – Somewhere in the Room
Doppia mostra da Mazzoleni, con una retrospettiva importante dedicata all'artista lombardo Agostino Bonalumi (1935-2013). Curata da Marco Scotini, si concentra su uno dei momenti più fecondi della sua carriera, tra fine anni Sessanta e Settanta. Quelle opere plastiche di grandi dimensioni sono associate a documenti e bozzetti originali, grazie alla collaborazione con l'Archivio Bonalumi di Milano, la Fondazione Cini di Venezia e a prestiti dall'Archivio storico del Teatro dell'Opera di Roma. In parallelo, la sede londinese della galleria, ospita un'altra mostra intitolata The Paradox of Proximity: Agostino Bonalumi and Lee Seung Jio.
Nel mentre la sede torinese, nella centralissima piazza Solferino, ospita Somewhere in the room di Rebecca Moccia (1992). Negli ultimi tre anni, la giovane artista napoletana ha esplorato la solitudine come stato emotivo collettivo e politico tra residenze, workshop e installazioni, come quella ospitata da Magazzino Italian Art alla Fondazione ICA Milano.
Roccatre
Laura Castagno – Mille Venti
Laureata in architettura, Laura Castagno (1938) inizia il suo percorso nell'arte negli anni Sessanta, un cammino che ha proseguito con costanza nel tempo, raccontato ora in un percorso filologico in Mille Venti. Una mostra-installazione pensata come una storia di cerchi, ciascuno simile all'altro, ma mai uguali. Forme base per immaginare il mondo e la sua strutturazione architettonica, alle quali fa da supporto la carta velina. Le sue opere sono state esposte con quelle del marito Leonardo Mosso al Museo del Design di Torino. Di recente è stata inclusa nella rivista AD per l'evento Archivi d’affetto.
Peola Simondi
Laura Pugno, Takashi Homma, Claudia Losi, Flaminia Veronesi – Simbiosi: le interconnesse trame dei funghi
Peola Simondi propone una collettiva sul mondo dei funghi, dal titolo Simbiosi: le interconnesse trame dei funghi. Tra arte e scienza, si riflette sulla crisi climatica usando i funghi come esempi di una straordinaria capacità di riciclare e creare vita persino in ambienti contaminati. La mostra alterna opere di Laura Pugno (1975), Takashi Homma (1962), Claudia Losi (1971) e Flaminia Veronesi (1986).
In Arco
Stefano Arienti – Opere Scelte
Piegature, trasformazioni, bruciature e cancellazioni di testi e immagini, insieme alla manipolazione di fotografie e tessuti, emergono come elementi chiave nella mostra di Stefano Arienti (1961). Opere Scelte traccia l'evoluzione della ricerca dell’artista lombardo, già in collezioni internazionali, dalle primissime creazioni a opere site-specific, dalla partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1990 alla vittoria del primo premio alla Quadriennale di Roma nel 1996.
A Pick Gallery
Marco De Rosa, Christophe Constantin – Street View
Stefano Cagol, Hannah Rowan – Sulla materia e l'energia
Doppia mostra da A Pick Gallery. Street view riunisce le opere di Marco De Rosa (1991) e Christophe Constantin (1987). Si analizzano qui i segni della vita di tutti i giorni, ma si sfida la concezione dello spazio espositivo. De Rosa cattura momenti della vita quotidiana, mentre Constantin attinge a oggetti comuni, con cinismo e autoironia. La mostra trasferisce elementi stradali e urbani, offrendo una prospettiva diversa sulla vita quotidiana. A Pick ospita anche un’altra mostra, questa volta curata dalla galleria C+N Gallery CANEPANERI, Sulla materia e l’energia. Stefano Cagol (1969) e Hannah Rowan (1990) esplorano entrambi la materia e l'energia in una mostra poetica, ma anche allarmante. Si affrontano le trasformazioni della materia e la crisi ambientale, concentrandosi sul tema dell'acqua e dei ghiacci. In mostra, un’opera video di grande effetto ciascuno, e una serie d'installazioni.
Franco Noero
Anna Boghiguian - A clown jumped into the Arena
A distanza di sei anni dalla grande retrospettiva che gli dedicò il Castello di Rivoli, Anna Boghiguian (1946) torna in Italia. Il percorso, dentro e fuori la galleria, racchiude disegni, dipinti, collage e installazioni ambientali, tra nuove e recenti produzioni. L'artista egiziana propone da sempre una riflessione esistenziale, sulla condizione umana e la sua mutevolezza continua, attingendo a materiali molteplici come ghisa, bronzo, vetro, resina, tessuto e cartapesta.
Quartz Studio
Giulio Saverio Rossi – Un'immagine ci tiene prigionieri
Giulio Saverio Rossi (1988) propone Un’immagine ci tiene prigionieri. Nuovo capitolo nella sua ricerca, riflette un'idea di pittura come dispositivo d'indagine critica sullo stato delle immagini nella contemporaneità, elemento distintivo della poetica dell’artista massese.