Perché costruire una guida dedicata alle gallerie d'arte contemporanea, città per città?
Nel mappare, nell'archiviare e nel comunicare un mondo così polarizzato in Italia, come quello delle gallerie d'arte, ci siamo resi conto di specificità e di atmosfere raccolte attorno a ciascuno di questi centri.
Le gallerie storiche hanno magnetizzato, attorno alle loro scelte, le energie dell'arte contemporanea delineando scenari.
Uno di questi centri è senz'altro Bologna, città che ospita una delle più antiche fiere al mondo, dopo Colonia e Basilea.
Qui, infatti, nel 1974 nasceva Arte Fiera, con tutte le energie che le si catalizzavano attorno. E per questo motivo ci siamo rivolti a un osservatore privilegiato della scena bolognese, per una sua introduzione d'autore.
È Lorenzo Balbi, direttore del Mambo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, museo che ha dedicato energie e mostre alle gallerie bolognesi, con dei focus a G7 e a De Foscherari. Al podcast, incipit d'autore a un viaggio, di galleria in galleria, fa seguito una breve guida alle gallerie bolognesi compilata da Art Around.
Bologna, come città di sperimentazione. È una storia scritta da Arte Fiera, ma anche da alcune gallerie storiche che hanno plasmato un terreno florido, un panorama sfaccettato fino a oggi - Lorenzo Balbi
Ascolta qui l'intervistaDe Foscherari
Immancabile, perché la prima in ordine di data di fondazione, è De’ Foscherari, la più antica galleria d’arte in città. Enzo Torricelli la apre nel 1963 insieme a Pasquale Ribuffo e a Franco Bartoli.
L'esordio avviene con un happening di giovani bolognesi, ma la galleria consolida presto un programma che abbraccia, sia grandi maestri del Novecento, come Paul Klee, Giorgio Morandi o Max Ernst, che nomi nuovi della scena contemporanea.
Ed ecco, la comparsa in galleria di futuri colossi dell'arte concettuale e della pop art, come Lichtenstein o D'Arcangelo.
Nel 1968 è Germano Celant a segnare in modo indelebile la storia della galleria, con Arte povera, uno degli eventi fondativi del movimento.
Qui un’arte povera, impegnata (...) con la contingenza, con l’astorico, con la concezione antropologica, con l'intenzione di gettare alle ortiche ogni “discorso” univoco e coerente (la coerenza « apparente » è un dogma che bisogna infrangere) - Germano Celant, 1968
De' Foscherari, da allora, si è sempre trovata in prima linea nel sostegno di artisti contemporanei, anche con un lavoro editoriale, sul fronte dei cataloghi, curati proprio da Ribuffo a cui il Mambo dedica una mostra nel 2018, poco dopo la sua scomparsa. I figli Elena e Francesco Ribuffo portano avanti il grande progetto De' Foscherari, in una sede del centro storico.
Studio G7
In prospettiva storica, segue la galleria Studio G7, fondata da Ginevra Grigolo nel 1973.
I molti viaggi la conducono a portare in Italia artisti inglesi e americani, ma anche interpreti della performance art, come Ulay e Marina Abramovic. Grande clamore, ad esempio, segue la sfacciata nudità dei due giovani, nella performance che si consuma alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna. Il dialogo e il contatto imposti al pubblico accendevano la Settimana internazionale della Performance, curata da Renato Barilli (1-6 giugno 1977).
E la storia continua, in galleria, con Relazione nel tempo, performance che li vedeva fondersi in un medesimo corpo, allacciati in una sola capigliatura. La galleria procede nei programmi con la pop art inglese a americana, con mostre di arte concettuale e minimalismo, con giganti come Sol LeWitt, con i primi wall drawing, tra cui Arcs from four sides on four walls.
Nel corso degli anni la galleria ha proseguito il lavoro di artisti italiani come Dadamaino, Omar Galliani, Massimo Bartolini, Giorgio Griffa e internazionali, tra cui Bill Beckley, Anne et Patrick Poirier.
La collaborazione con gli artisti si è sempre basata su un rapporto diretto e vivo tra gallerista e artista, che nel 2011 viene portato avanti da Giulia Biafore. Nel 2017 il Mambo dedica una retrospettiva alla storia della galleria.
Galleria d'arte Maggiore g.a.m.
Un luogo sospeso nel tempo, in un antico palazzo del centro, a due passi da Piazza Maggiore. Dal 1978 Galleria d’Arte Maggiore g.a.m. propone un solido programma espositivo che si basa su maestri dell'arte moderna italiana, con l'obiettivo di sostanziarne la diffusione con operazioni critiche e storico artistiche di sostegno, anche all'estero, da Giorgio Morandi a Giorgio De Chirico.
Fondata da Franco Calarota, mancato a marzo 2022, e dalla moglie Roberta, è guidata dalla figlia, Alessia, che ne raccoglie le redini dal 2011, aprendosi ad artisti contemporanei, italiani e non. Mentre, nel 2019 i due fondatori aprono una nuova realtà veneziana, ACP – Palazzo Franchetti, dove ACP sta per Art Capital Partners, fondo di investimento nell'arte.
Interessanti sono le mostre in forma di dialogo, che la galleria propone, come il sospeso incontro tra le opere di Giorgio Morandi e di Ettore Spalletti (2015).
Enrico Astuni
Un vasto spazio ex officina, poco distante dalla stazione. Dal tetto a falde è stata ricavata una grande superficie vetrata per accogliere la luce zenitale e condurla fino alle opere. Il viaggio di Enrico Astuni si è negli ultimi anni contraddistinto per l'attenzione alla sperimentazione e a maestri del contemporaneo più spinto, figure ancora da valorizzare come l'artista filippino David Medalla, ora in mostra al Museion di Bolzano con una retrospettiva.
La galleria apre a Fano nel 1992. Dopo essersi dedicato per più di un decennio alla promozione di artisti del territorio e a maestri italiani come Carla Accardi, Omar Galliani, Pier Paolo Calzolari, si sposta nel capoluogo emiliano nel 2009.
P420
Due ingegneri appassionati di arte concettuale, Alessandro Pasotti e Fabrizio Padovani iniziano a nutrire una loro nuova vita nell'arte. Si occupano prima di libri e di editoria d'arte. P420 è tra le gallerie nate nel nuovo millennio. Il loro spazio, dal nitore assoluto, è fondato nel 2010. Sin dal primissimo esordio, la galleria si concentra sull'arte degli anni Sessanta e Settanta, con una predilezione per l'arte concettuale e minimale. Lo sguardo verso gli artisti storici è ben bilanciato guardando a diverse generazioni.
Dal 2016 la galleria ha anche l'obiettivo di promuovere i giovani artisti italiani con il progetto Opentour, che si tiene ogni anno nei mesi estivi. Gli spazi della galleria ospitano le opere degli studenti dell'Accademia di Belle Arti.
Galleria Più
Luogo d’incontro e dibattito, con il suo caffè e una stazione radiofonica. Galleria Più nasce nel 2010 come realtà indipendente, per diventare galleria tre anni dopo.
Nel basement ospita la web radio OC! Questo spazio dedito alla musica elettronica sperimentale vive in parallelo, ma anche in sinergia con l’attività espositiva. Performance e concerti si alternano a mostre di artisti emergenti e mid-career.
Car Drde
Nel 2010 apre Car Drde, un piccolo spazio, nel distretto culturale della Manifattura dell’arte, dedito a giovani artisti, italiani e non. La galleria trova nelle sue dimensioni la chiave per amplificare il dialogo tra opera e pubblico. Nei suoi corridoi e stanze si privilegia un rapporto ravvicinato e intimo con l’opera, più spesso di formato ridotto.
Il programma espositivo si concentra su giovani artisti italiani e internazionali, innovatori e sperimentatori in diversi campi dell’arte.
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