Oggi come ieri a Milano, le gallerie in viaggio da Londra, Berlino, New York e Parigi

di Ilaria Chiodi

Dagli anni Trenta agli anni Cinquanta e Sessanta, Milano ha scritto la storia delle gallerie private in Italia. Le stagioni dell'arte sono germogliate anche dall'intuito di galleristi internazionali, che qui si sono trasferiti contribuendo a portarle alla massima fioritura.

 

Oltre ad aver scritto la storia delle gallerie italiane nel Novecento, Milano è ancora oggi la città di gran lunga più attiva nel sistema delle gallerie in Italia.

È una storia iniziata nei primi anni Trenta, quando le gallerie si contavano sulle dita di una mano, quando la Pesaro e Il Milione erano la culla della modernità estrema, tra futurismo e astrattismo, mentre la galleria Gian Ferrari proseguiva nel solco della tradizione figurativa novecentista.

Con il passaggio agli anni Cinquanta, nel generale clima di ricostruzione del dopoguerra, e nel corso degli anni Sessanta, Milano si arricchì di nuove personalità d’avanguardia incuranti dei capricci della moda. Carlo Cardazzo, in via Manzoni, presentava il primo ambiente spaziale di Fontana; Guido Le Noci, in via Brera, esponeva l’Informale di Wols, Fautrier e Hartung fino alle prime “proposizioni monocrome” di Yves Klein. L’Ariete di Beatrice Monti della Corte proponeva Robert Rauschenberg, tre anni prima che l’artista americano vincesse il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia.

In un sistema che continuava a crescere, nel corso degli anni Sessanta, si inserirono anche i primi galleristi stranieri, Alexander Iolas, Françoise Lambert, Daniel Templon, sicuri di trovare qui il trampolino di lancio per ampliare il loro ventaglio di possibilità, già ben consolidato in patria. È infatti proprio da Lambert che la composita area del concettualismo americano trovò un secondo punto di riferimento, dopo il “Portofranco” di Toselli.

Il susseguirsi di proposte, originali quanto inattese, consolidò il ruolo di Milano come capitale dell'arte, dallo Spazialismo al Nouveau Réalisme, non sempre con il consenso della critica, piuttosto grazie all’intuito di galleristi-intellettuali, italiani e stranieri.

Ancora oggi, le presenze dall'estero si moltiplicano, con nuove generazioni ad aprire sedi, come la new entry Cadogan Gallery, Peres Project, Ciaccia Levi, Gregor Staiger. In parallelo anche italiani, dopo esperienze di galleria all'estero, scelgono di tornare, da Cassina a Castiglioni ad Art Noble. Ecco una guida a questa costellazione in moto da Londra, Parigi e Berlino a Milano. 

 

Cadogan Gallery

 

Cadogan Gallery, Sam Lock, Milan
Cadogan Gallery, Sam Lock, Milan

Il 1980 segna l’inizio della più che quarantennale attività della londinese Cadogan Gallery. Con la prima sede a South Kensington, la galleria si dedica alla scoperta di artisti emergenti e mid-career, selezionati dal variegato panorama internazionale. Nel 2021 l’esperienza di Cadogan Gallery si arricchisce con l’apertura di uno spazio riservato a progetti site specific nello Hampshire. 

Nel marzo 2023 inaugura infine la prima sede internazionale a Milano, in via Bramante, dove gli elementi distintivi dell'architettura milanese incontrano l'estetica moderna, attraverso il lavoro di artisti seguiti dalla galleria sin dalla sua fondazione, insieme a quello di artisti emergenti.

A inaugurare la nuova sede milanese è l'artista inglese Sam Lock (1973), con cui la galleria collabora dal 2015, con la mostra Carta.

 

 

 

 

Peres Project

 

Dylan Solomon Kraus, 2022, Peres Project
Dylan Solomon Kraus, 2022, Peres Project

La storia di Peres Project inizia a San Francisco nel 2002 da un’idea di Javier Peres; prosegue nel corso dei due decenni a seguire tra Los Angeles, New York, Atene, fino a Berlino, dove tutt’oggi la galleria ha sede.

Poi è stato il turno di Milano e infine Seoul, entrambe frutti della primavera 2022. L’occasione sono i festeggiamenti per i vent’anni di attività della galleria. Agli spazi white-cube di Berlino e Seoul, si sostituiscono a Milano le sale principesche di Palazzo Belgioioso, già di Massimo De Carlo, inaugurate dai mistici scenari notturni dell’americano Dylan Solomon Kraus.

Le città in cui si stabilisce non costituiscono un vincolo nella scelta degli artisti. A interessare Javier Peres sono le giovani leve internazionali che lavorano soprattutto con la pittura.

Tra i nomi compaiono anche alcuni italiani, come Francesco De Bernardi e Guendalina Cerruti, coinvolti nella collettiva September Issues nella sede milanese.

 

 

Conceptual Fine Arts

 

Conceptual Fine Arts
Conceptual Fine Arts, via Gioacchino Rossini

Al numero 3 di via Gioacchino Rossini incontriamo Conceptual Fine Arts. Non si tratta di una galleria, bensì di un’impresa sociale per l’arte nata nel 2019. Una piattaforma complessa, dalle tre anime: magazine, agenzia di comunicazione e programma di residenza per galleristi stranieri.

A ispirare Conceptual Fine Arts, è l’idea che serva tempo per portare a maturazione un complesso sistema di relazioni durevoli. Sono queste le risorse che la galleria necessita per comunicare con la città e il suo pubblico.

L’idea è di Stefano Pirovano che per un progetto così innovativo ha scelto un luogo storico, nel Quadrilatero del Silenzio, in un palazzo dal cortile incantato. Sono già 17 le gallerie straniere a essersi affacciate a questi spazi, con l’obbiettivo di costruire o potenziare la loro presenza in città. Selezionate da Pirovano, le gallerie vengono da tutto il mondo, Bruxelles, New York, Vienna, Rotterdam, Düsseldorf. Tra le più autorevoli, Gregor Staiger da Zurigo e Ciaccia Levi da Parigi, che hanno poi messo casa stabilmente in città.

 

 

Ciaccia Levi

 

Louis Fratino, Ciaccia Levi, 2022
Louis Fratino, Ciaccia Levi, 2022

Per Nerina Ciaccia e Antoine Levi Parigi è la prima casa, dal 2013. A quasi dieci anni di distanza, Milano si affianca alla sede parigina della galleria. Nel cuore della città, nel quartiere di Palestro, Ciaccia Levi promuove il lavoro di artisti contemporanei, italiani e non, a fianco di quelli già storicizzati, come Francesco Gennari o Lisetta Carmi.

In uno spazio connotato dal tempo, dalle pareti scrostate interrotte da una porzione di colonna, la galleria ha inaugurato a marzo 2022 con una mostra del giovane peruviano Daniel Jacoby.

Senza limiti di forma, come richiede lo studio dell’arte contemporanea, le proposte della galleria spaziano tra video, pittura, fotografia, stampe, tra tendenze concettuali e figurative.

 

 

 

Galerie Gregor Staiger

 

Galerie Gregor Staiger, Zurich Raphaela Vogel, La Scultura Senza Qualità
Galerie Gregor Staiger, Zurich Raphaela Vogel,
La Scultura Senza Qualità

Era il 2010 quando a Zurigo apriva la Galerie Gregor Staiger. Con una media di cinque o sei mostre all'anno, la galleria iniziò approfondendo il lavoro di artisti emergenti svizzeri e internazionali, con personali e collettive.

Dalla performance all'arte figurativa, la galleria rappresenta le tendenze più recenti dell'arte contemporanea, approfondendo anche l'opera di artiste attente alle politiche femministe.

Dal giugno del 2020 la Gregor Staiger fa capolino a Milano, con un programma articolato di mostre e performance. A inaugurare lo spazio di via Gioacchino Rossini una mostra dell'artista tedesca Raphaela Vogel, La Scultura Senza Qualità.

 

 

 

 

 

Cassina Project

 

x_minimal, 2021, Cassina Project. Photo credits Roberto Marossi
x_minimal, 2021, Cassina Project. Photo credits Roberto Marossi

Due fratelli appassionati d’arte, Irene e Marco Cassina, dopo tre anni a New York, nel quartiere di Chelsea, accanto a gallerie come Gagosian e Gladstone, nel 2019 atterrano in via Mecenate, negli spazi della storica fabbrica di aeroplani Caproni. In 1250 mq, su due livelli, la galleria presenta il lavoro di artisti stranieri, soprattutto tedeschi e americani, spesso alla prima in Italia.

A interessare i fratelli Cassina sono le tendenze concettuali e minimaliste, espresse attraverso diversi linguaggi, dalla pittura al video, dall’installazione alla scultura. Mostre personali e monografiche si alternano a collettive, a tirare le fila di correnti e tematiche.

È il caso di x_minimal (2021), un’indagine sull’arte minimalista, dalla fine degli anni Settanta a oggi, che ha coinvolto ventisette artisti di tutto il mondo, compresi gli italiani Monica Bonvicini e Francesco De Prezzo.

 

 

 

Castiglioni Fine Arts

 

Alessandro Carano, 2020, Castiglioni Fine Arts
Alessandro Carano, 2020, Castiglioni Fine Arts

La prima galleria, in ordine di tempo, a scegliere Milano è Castiglioni Fine Arts. È il 2018 quando il suo giovane fondatore, Luca Castiglioni, dal Brasile torna in Italia.

Oltreoceano aveva  diretto la Boatos Fine Arts Gallery e aperto la sua galleria a San Paolo, dove faceva i conti con un mondo  autoreferenziale.

Ora, a pochi passi da Casa Corbellini-Wassermann, lavora con artisti italiani, sia giovani che emergenti – Flaminia Veronesi, Alessandro Carano, Marco Pio Mucci – sia già affermati – Adriano Costa. Tuttavia, non mancano dialoghi con maestri brasiliani, come Thomaz Rosa.

 

 

 

 

ArtNoble

 

Installation view, Silvia Mariotti, Zeitgeber (donatore di tempo), ArtNoble gallery, Milano, 2021
Silvia Mariotti, Zeitgeber (donatore di tempo), ArtNoble gallery, Milano, 2021

Esperienze pop up e nomadismo segnano gli esordi londinesi di ArtNoble (2018), un progetto di Matthew Noble dedicato alla ricerca dei giovani artisti emergenti.

La nostalgia di casa lo riporta, nel 2021 a Milano, città che sceglie per inaugurare la prima sede stabile della sua galleria. Situata nel quartiere di Lambrate, in un ex magazzino, ArtNoble propone un viaggio libero nell’arte, con un focus particolare sui giovani artisti africani, tra pittura, fotografia, scultura e video.

 

 

 

 

FL |Wizard

Attila Szűcs, FL | Wizard, 2022
Attila Szűcs, FL | Wizard, 2022

Oltre a gallerie straniere, Milano ospita anche  gemellaggi, come quello tra FL Gallery e la londinese Wizard Gallery. La prima è punto di riferimento per la città già dal 2005, quando inaugura con la collettiva Nueva Señal, di artisti del Sud America. È anche l’inizio della carriera di gallerista di Federico Luger, fino a quel momento artista formatosi tra Caracas e l’Accademia di Brera. Wizard Gallery, invece, ha una storia più recente, iniziata a Londra nel 2020, da un’idea dello stesso Luger.

In seguito a diversi cambi di sede, da febbraio 2022 la galleria si sposta in corso di Porta Ticinese – negli spazi già noti per aver accolto Le Case d’Arte di Pasquale Leccese – e qui avvia la collaborazione con la sede londinese, con la quale condivide la programmazione dedicata alla scoperta di artisti contemporanei e talenti affermati.

 

 

 

La mappa

Le gallerie

via Bramante, 5
20135
Orari
Tel:
Via Rossini 3
20122
Orari
Mercoledì - sabato: 14.00–19.00
Tel:
via Gioacchio Rossini 3
20122
Orari
Mercoledì - venerdì: 15.00–19.00
Sabato su appuntamento
Tel:
Piazza Belgioioso 2
20121
Orari
lunedì - venerdì 12:00 - 20:00
Tel: 02 9434 0158
via Ponte di Legno, 9
20134
Orari
Tel: +39 324 997 4878
Via Giuseppe Luosi 30
20131
Orari
martedì – venerdì 14:30 – 19:00
sabato 11:30 – 18
Tel: +39 348 54 22 908
via Mecenate 76/45
20138
Orari
martedì-sabato 11:00-19:00
Tel: +39 02 3928 4131
Corso di Porta Ticinese 87
20123
Orari
martedì-venerdi 11-13; 14-19; 

sabato 15-19
Tel: +39 02 36554554

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