Marzia Migliora (Alessandria, 1972), che ha esposto alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (2004), alla Fondazione Merz di Torino nel 2006, e al Castello di Rivoli nel 2012, è in mostra da Lia Rumma. A piano terra l’artista, di stanza a Torino (unica donna con Vanessa Beecroft al Padiglione Italia alla scorsa Biennale di Venezia), ci accoglie con un’installazione ambientale. Dispone a terra mattonelle in carbone pressato, come le ramificazioni di un albero. Questo modulo è stato concepito dall’ingegnere Pier Luigi Nervi per le nervature isostatiche del solaio di Palazzo del Lavoro di Torino, luogo-simbolo del boom economico, inaugurato nel 1961 e ora al centro di tutta la mostra. Al primo piano della galleria seguono monocromi neri, realizzati da polveri residue di lavorazioni industriali e alcune nature morte scattate con il foro stenopeico nell’architettura spettacolare di Nervi. Realizzata sempre qui, è anche la performance tra musica e immagini documentata in un video, requiem che chiude idealmente la mostra al secondo piano.