Le opere in mostra presentate dall'argentino Jorge Macchi sono legate dal tema della diaspora, che dà il titolo alla mostra.
Diáspora è un lavoro realizzato dall'artista nel 2016 consistente in quarantotto collage: su carta si ripete sempre la medesima trama di un puzzle e su ognuno una sola tessera, ogni volta diversa, trova corrispondenza. Disperdendo i quarantotto collage in giro per il mondo, l'artista ha contribuito alla dissoluzione stessa dell'immagine, impossibile da ricomporre.
Tuttavia, altre opere in mostra, da Amarcord a Suspension Points, estendono il concetto di diaspora a quello di assenza e dissoluzione dell'immagine, in relazione al ricordo, e quindi alla nostalgia.
Lungo il percorso espositivo il visitatore, al proprio passaggio, attiva dei giradischi collocati in diverse sale, ognuno dei quali riproduce un singolo strumento di orchestra da camera rendendo impossibile la loro sovrapposizione e quindi la realizzazione stessa del brano musicale.