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Luce e materia. La poetica di Giovanni d'Agostino (1932-2000) invita alla contemplazione.
Scultore e pittore, l'artista ricorreva soprattutto alla cera per dare forma ai suoi lavori fatti di segni, tracce, pieni e vuoti.
Fino al 16 gennaio alcune di queste opere sfilano negli spazi della galleria De' Foscherari.
Si tratta di sette opere realizzate tra gli anni Settanta e gli anni Novanta, appartenenti ai cicli delle Sfere, dei Gong e degli Ipotesti.