I giovani artisti vengono messi in dialogo a livello contenutistico su alcuni elementi di senso scelti, tra cui l'incontaminato, la selva e il rifugio.
Nera Branca (Milano, 1994) lavora sul riverbero emotivo dei fenomeni di decomposizione, caducità e rinascita rivelatrice, che prendono forma come creature di cortecce e frammenti d'osso.
Stefano Ferrari (Gallarate, 1996) con le sue installazioni ci invita a riflettere sulla relazione interspecie. Crea oggetti mediati da strutture domotiche, ibridi con impianti tecnologici. L'intervento dell'artista addomestica e ne rivela la funzione di rifugio, di ascolto e di speranza condivisa, per proporre nuove prospettive di collaborazione ed empatia.
Gabriele Longega (Venezia, 1986) con le sue installazioni site-specific, sculture e performance, esplora la comunicazione che avviene tra uomini e vegetazione nei parchi e in tutte quelle zone di “confine” riadattate ad aree di incontro.
Anna Marzuttini (Gemona del Friuli, 1990) con i suoi disegni, dipinti e sculture rintraccia l’elemento vegetale, stratificandolo in un gioco di linguaggi e sagome che a poco a poco si svelano per offrire continue riscoperte.